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Foibe, a Montecitorio la mostra di Paolo Terdich, artista figlio di un esule. Inaugurazione con Presidente Fontana

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notizia pubblicata il 7 Febbraio 2025

Apertura al pubblico fino al 21 febbraio

Foibe, a Montecitorio la mostra di Paolo Terdich, artista figlio di un esule. Inaugurazione con Presidente Fontana

"La memoria non sia solo esercizio del ricordo, ma un impegno concreto per fare in modo che il dolore di ieri diventi consapevolezza per il domani." Con queste parole, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha inaugurato la mostra "Esodo. Per non dimenticare. In ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata", dell’artista Paolo Terdich, allestita nella Sala del Cenacolo di Vicolo Valdina.
L’esposizione, promossa nel contesto delle iniziative per il Giorno del Ricordo, è stata definita dal Presidente Fontana un "doveroso omaggio alle vittime di una tragedia collettiva che non deve essere dimenticata". "Un forte e perenne monito contro la guerra", ha sottolineato Fontana, auspicando che "l'impegno per il ricordo possa arricchire la coscienza civile, infondendo, soprattutto nelle giovani generazioni, il valore del rifiuto di ogni forma di violenza e di sopraffazione".
Al fianco del Presidente Fontana, sono intervenuti l’artista Paolo Terdich, il critico d’arte Alberto Moioli e il curatore Andrea Salvati. Erano presenti il Presidente della Commissione Cultura Federico Mollicone, il deputato questore Paolo Trancassini e il Ministro Tommaso Foti. Terdich, figlio di un esule da Fiume, ha dedicato la mostra a suo padre e ai familiari che hanno vissuto il dramma dell’esodo. "È il mio tributo per vicende dimenticate per troppo tempo, una memoria dolorosa che ha segnato la vita di tante persone", ha dichiarato. Le 23 opere esposte, alcune collocate anche nella sala della Sacrestia, raccontano un percorso che parte dalla narrazione degli episodi legati alle foibe e toccano le esperienze di esilio e perdita.
Anche il critico Alberto Moioli ha evidenziato la capacità dell’arte di raccontare la tragedia senza perdere la sua forza evocativa. "Possiamo parlare di bellezza anche quando l’arte affronta fatti drammatici: queste opere non sono semplici esercizi estetici, ma profonde riflessioni che ci fanno crescere", ha detto Moioli.
Nel suo intervento, Mollicone ha ribadito l’importanza di iniziative come questa per onorare la memoria delle vittime delle foibe e degli esuli. "Ricordare è un dovere di verità e giustizia. Queste opere colgono il dolore di un dramma che è stato per troppo tempo dimenticato", ha affermato, annunciando che il Treno del Ricordo farà tappa a Roma il 16 e 17 febbraio per proseguire questo percorso di consapevolezza storica.
La mostra resta aperta al pubblico dal 12 al 21 febbraio, con orario 11 - 19.30, dal lunedì al venerdì, ultimo ingresso alle 19.