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Il G7 per l’Africa e il Mediterraneo: le sfide comuni della stabilità e della crescita
Questa sessione, dedicata al continente africano ed al bacino mediterraneo, si concentra sulle sfide comuni volte a garantire stabilità e crescita. La scelta del tema mira a dare seguito ai contenuti della Dichiarazione conclusiva del precedente Vertice di Tokyo dell’8 settembre 2023, che ha sollecitato l’impegno dei Paesi del G7 in tale direzione, al fine di rafforzare l’ordine mondiale fondato sulla rule of law. Il continente africano e la macroregione del cosiddetto “Mediterraneo allargato” hanno assunto un rilievo centrale negli sviluppi geopolitici degli ultimi anni e gli effetti delle dinamiche che si stanno sviluppando in queste aree si irradiano nel resto del mondo con effetti potenzialmente destabilizzanti.
I Parlamenti del G7 sono chiamati a svolgere un importante ruolo propulsivo per la crescita e la stabilizzazione dei Paesi dell’Africa subsahariana e del bacino mediterraneo maggiormente afflitti da situazioni di precarietà economico-politica, conditio sine qua non per il perseguimento di altri obiettivi d’ampio raggio. I target da raggiungere sono analiticamente descritti in documenti-chiave come l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e l’Agenda 2063 dell’Unione Africana, che delineano le direttrici delle future politiche economiche, ambientali e sociali, mentre la concreta attenzione per lo sviluppo di un’Africa più resiliente e prospera rappresenta l’impianto di programmi strategici quali il “Piano Mattei” recentemente varato dal Governo italiano. La cooperazione internazionale mira a fornire strumenti in grado di contrastare le cause della povertà e di altri problemi endemici, favorendo investimenti mirati, il potenziamento delle infrastrutture, lo sviluppo di capacità imprenditoriali e la liberalizzazione degli scambi commerciali. La valorizzazione del ruolo della società civile, il conseguimento di un’effettiva parità dei diritti e la diminuzione delle disuguaglianze socioeconomiche sono ulteriori obiettivi da perseguire per sostenere una crescita diffusa e omogenea, consentendo altresì all’enorme potenziale umano di emergere e realizzarsi.
Il progresso economico che il G7 potrà stimolare con la propria azione ha un’incidenza positiva anche sulle dinamiche migratorie, poiché l’eradicazione della povertà favorisce la crescita delle comunità territoriali e impedisce che esigenze di sopravvivenza inducano la popolazione a muoversi verso aree di benessere, utilizzando strumenti non regolari che espongono al rischio di abusi, se non addirittura di morte lungo rotte pericolose. Al centro dell’interesse figurano anche i problemi connessi alla sicurezza alimentare e al cambiamento climatico, il cui impatto sul continente africano e sui territori prospicienti il Mediterraneo è preoccupante in quanto funge spesso da detonatore di crisi ambientali.