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Federico Faggin L uomo che vide il futuro presentazione alla camera rai 3 28 marzo

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26 Marzo 2025

Alla Camera l’anteprima di “Federico Faggin. L’uomo che vide il futuro”, dedicato al ‘padre’ del microchip. Fontana: “Che il suo esempio ispiri le nuove generazioni”. Su Rai3 venerdì 28 marzo

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Va in onda venerdì 28 marzo alle 23.10 su Rai 3 il documentario “Federico Faggin. L’uomo che vide il futuro”, dedicato al genio italiano, di origini vicentine, che ha inventato il primo microprocessore. L’anteprima è stata proiettata oggi alla Camera dei deputati in un evento introdotto dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana. “‘A Faggin si deve la progettazione del primo microprocessore della storia ed è anche il padre di molte altre innovazioni che hanno cambiato la nostra vita. Strenuo difensore della centralità della persona rispetto alle macchine, Faggin ha più volte ammonito sui pericoli di una tecnologia che non sia al servizio dell’uomo. Che il suo esempio ispiri i nostri giovani a coltivare il proprio talento, il coraggio di sognare, la passione di conoscere e la determinazione di lasciare un segno nel mondo”, ha detto Fontana.  
Per il Ministro per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, “Faggin è un grande italiano che ha saputo andare oltre l’innovazione, abbracciando tematiche profonde come coscienza, etica e ontologia dell’intelligenza artificiale. Il suo è un viaggio di continua ricerca, da scienza a etica, da fisica quantistica a spiritualità”. Marcello Foa, che ha firmato il documentario, ha sottolineato:  “Il nostro obiettivo è stato raccontare Faggin senza retorica, mostrando l’autenticità di una mente brillante e la sua straordinaria umanità. Un lavoro di squadra che arricchisce”. Fabrizio Zappi, direttore di Rai Cultura, ha evidenziato il valore divulgativo dell’opera:  
“Il documentario mostra come le invenzioni di Faggin siano presenti nella nostra quotidianità. È un uomo guidato dall’ottimismo e dalla volontà di oltrepassare i limiti della conoscenza. Il suo pensiero dimostra che scienza e spiritualità non sono in contraddizione”. 
Il fisico è intervenuto in collegamento video dagli Stati Uniti, rimarcando con orgoglio le sue origini venete: “La mia prima lingua è stata il dialetto veneto. Alla mia base c'è l'essenza del linguaggio veneto”. Faggin ha poi rivelato: “È stata un’esperienza molto bella riuscire a mettere insieme gli aspetti spirituale e tecnologico, l’esteriorità e l’interiorità, in maniera da dare un senso al tutto”; ha quindi messo in guardia dai rischi di un atteggiamento che elimini a priori la spiritualità umana. “È proprio la spiritualità che ci distingue dalle macchine ed è ciò che dà il significato dell’esistenza. Scienza e tecnologia non indirizzano corpo, mente e spirito, tre elementi che sono nelle dottrine più profonde della filosofia perenne. Esperienze come quella dell’amore definiscono la nostra interiorità”.