"L'opera di San Tommaso d'Aquino è un monumento di dottrina e pensiero, e una sintesi magistrale del sapere umano. Nessuno forse più di lui, favorendo l'incontro fra razionalità greca e teologia cristiana, gettò le basi della civiltà occidentale. Ebbe una concezione positiva anche della politica, essendo per lui l'uomo, secondo l'insegnamento di Aristotele, un essere sociale per sua natura. La politica fu per lui condizione fondamentale della vita perfetta, ma a condizione che fosse dedita al bene comune". Così il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervenendo in apertura del convegno "San Tommaso d'Aquino, 750 anni dopo". 
Nella ricorrenza dei 750 anni dalla scomparsa dell'Aquinate la Camera ha allestito un itinerario bibliografico con volumi della Summa theologiae e alcuni testi di riferimento per la cultura tomista, esposti nella Sala Colombo della biblioteca di palazzo San Macuto. 
Per il Ministro Gennaro Sangiuliano - intervenuto all'evento - San Tommaso   "è uno degli architetti del pensiero occidentale, maestro di speculazione filosofica e interprete del grande Aristotele". "Il filosofo italiano che ha avuto il maggiore impatto a livello mondiale", l'ha definito Pasquale Porro, Professore ordinario di Storia della filosofia medievale all' Università di Torino. 
Sono intervenuti anche Thomas Joseph White, Rettore della Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino (Angelicum) che ne ha ricordato gli immensi contributi nei campi della filosofia della natura umana, del diritto naturale, della speculazione sulla compatibilità tra fede e ragione. 
Serge-Thomas Bonino, Presidente della Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, ne ha sottolineato i caratteri di attualità: "Di fronte alle sfide odierne San Tommaso ci ricorda che la finalità della politica è il bene comune e la promozione della fraternità in vista di una vita buona condivisa. 
750 anni dopo la sua morte, rimane una grande risorsa per riscoprire la dignità della politica". Ha moderato Giovanni Cogliandro.